A proposito di democrazia

A proposito di democrazia

Il testo dell’amico Mario Lugli ha come titolo “Con chi e con cosa stare – Ma la democrazia è meglio“. Il “ma” suggerisce una opposizione e, leggendone attentamente il contenuto, mi sembra si riferisca al mio articolo “La democrazia è un valore irrinunciabile?“. In realtà, non mettevo in dubbio il valore della democrazia. Infatti, iniziavo dicendo che “ritenevo con assoluta sicurezza che la democrazia con tutti i suoi limiti resta pur sempre la forma migliore di organizzazione di uno Stato”. Sollevavo invece un altro problema, quello della legittima difesa. E citavo, in proposito, il Catechismo ella chiesa cattolica.

Infatti, ho scritto: ” Il Catechismo della Chiesa cattolica indica le condizioni che rendono la difesa legittima e addirittura necessaria: La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell’autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.    Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

  • che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;
  • che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;
  • che ci siano fondate condizioni di successo;
  • che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.  

E aggiungevo: La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune. Tuttavia, in questioni di tale importanza ogni cittadino ha il dovere di formarsi una opinione personale e impegnarsi per farla valere. Io ritengo sia possibile abbattere le dittature e ripristinare la democrazia anche senza ricorrere alla violenza.  Ne ho avuto un esempio in Brasile: La dittatura militare cadde non a causa della guerriglia in Araguaia, al nord di quel Paese, ma quando la lotta politica portata avanti da pochi, come il Centro di studi sociali dei gesuiti di Bahia, dove ho lavorato per 15 anni, si è estesa alle grandi masse.

Prima di inviare armi all’Ucraina, sarebbe bene fare considerazioni di questo tipo. Un popolo aggredito ingiustamente può essere aiutato in tanti modi. Se si esclude la violenza, è tutto di guadagnato.

Tommaso Cavazzuti