Un Natale malinconico

Buon Natale

Il 56° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese definisce la società italiana “post-populista e malinconica”. Spiega: “8 italiani su 10 affermano di non aver voglia di fare sacrifici per cambiare, diventare altro da sé. Il 90% dichiara che, pensando alla sequenza di pandemia, guerra e crisi ambientale prova tristezza e più della metà ha la forte tentazione di restare passivo. È la malinconia a definire oggi il carattere degli italiani, il sentimento proprio del nichilismo dei nostri tempi.”

Insomma, le previsioni o, per meglio dire, le speranze che ai tempi della pandemia ci eravamo ripetuti come un mantra (“ne usciremo migliori”), non si sono avverate. Eppure, per qualche settimana ci avevamo creduto davvero. Era il tempo in cui spiavamo il cielo di notte e lo scoprivamo di un blu intenso e pieno di stelle, perché il blocco forzato del traffico aveva dissolto la cappa di smog. Privati del movimento, avevamo scoperto di aver bisogno di correre e di tenere allenato il fisico. Costretti a diradare al minimo i contatti personali, avevamo scommesso sulla rinascita della voglia di stare insieme una volta passata l’emergenza.

Purtroppo, non è andata così. Invece di uscirne migliori, ne siamo usciti più malinconici. Siamo rimontati in auto, infischiandocene del cielo blu e persino del caro-benzina; siamo rimasti seduti in poltrona invece che fare sport ma soprattutto, e questo è forse l’elemento più sorprendente, non si è affatto ripresa la voglia di stare insieme.

Fatta eccezione per qualche giovane che, grazie a Dio, riempie ancora i tavoli per l’aperitivo, la maggior parte delle persone si è scoperta irresistibilmente attratta dalla “comfort zone casalinga”, dove può godere della comodità della Tv, del divano, del frigorifero e di affetti consolidati. Trascinare fuori di casa le persone per coinvolgerle in eventi sociali, culturali, ricreativi o religiosi è diventata la sfida dell’ultimo anno.

Anche gli eventi in preparazione del Natale hanno risentito di questo “mood” malinconico diffuso, nonostante le luminarie che, per fortuna, sono state risparmiate dalla scure che si è abbattuta sulle spese energetiche.

Ma se il giorno di Natale è un giorno di rinascita e quindi di cambiamento, allora l’augurio è quello di ritrovare la voglia di stare insieme, di uscire e di partecipare. Un piccolo sacrificio per sorprendere la relazione del Censis del prossimo anno.

Saverio Catellani