Il Santo Padre nella sua missiva esorta i giovani a partecipare attivamente al cammino sinodale, perché il Sinodo è per loro e perché tutta la Chiesa si mette in ascolto della loro voce, della loro sensibilità, della loro fede, come anche dei loro dubbi e delle loro critiche. Li invita inoltre ad ‘uscire’, sull’esempio di Abramo, per incamminarsi verso la terra nuova costituita «da una società più giusta e fraterna» da costruire fino alle periferie del mondo. Ricorda loro Cracovia all’apertura della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) quando disse: «Le cose si possono cambiare? E voi avete gridato insieme un fragoroso sì». Questo “sì” nasce da un cuore giovane che «non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza». Li invita a scelte audaci e non dimentica quei giovani che «sono costretti a fuggire dal loro paese natale» a causa «della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra».
Per realizzare in maniera gioiosa e piena la loro vita, Papa Francesco stimola i giovani ad «intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio» sulla loro vita e li affida a Maria di Nazareth, «una giovane a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole».
Con le sue parole il Papa vuole imprimere una scultorea motivazione umana ed ecclesiale del prossimo Sinodo sui giovani, che sono compresi nella fascia di età tra i 16 ed i 29 anni, nella consapevolezza che l’età giovanile richiede di essere adattata alle differenti realtà locali, come evidenziato dal Documento Preparatorio.
Il documento si divide in tre parti. Nella prima invita a mettersi in ascolto della realtà. La seconda evidenzia l’importanza del discernimento alla luce della fede per arrivare a compiere scelte di vita che corrispondano realmente al volere di Dio e al bene della persona. La terza concentra la sua attenzione sull’azione pastorale della comunità ecclesiale. Il primo capitolo, intitolato “I giovani nel mondo di oggi”, fornisce elementi utili per contestualizzare la situazione giovanile nella realtà odierna, tenendo conto che il quadro tracciato chiede di essere adattato alle circostanze specifiche di ciascuna regione. In esso si tengono presenti «alcuni risultati delle ricerche in ambito sociale utili per affrontare il tema del discernimento vocazionale», così pure le molteplici sfide che riguardano la cultura “scientista”, l’insicurezza, la disoccupazione, la corruzione, nonché i fenomeni dell’alcolismo, del gioco e della tossicodipendenza.
Il secondo capitolo, centro del Documento, ha come titolo “Fede, discernimento, vocazione”. «La fede, in quanto partecipazione al modo di vedere di Gesù è la fonte del discernimento vocazionale», attraverso il quale «la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita». Solo un corretto discernimento permetterà al giovane di trovare davvero la sua personale, unica, irripetibile ‘strada nella vita’.
Il sito della Diocesi di Carpi, oltre all’invito a partecipare all’incontro con il Papa al Circo Massimo, sul Sinodo dei giovani non registra altri contributi o documenti.
Stefano Zanoli