Sinodalità e informazione

Sinodalità e informazione

La qualità di informazione che circola nella chiesa è un buon termometro della sinodalità reale. Non ci può essere partecipazione, condivisione, corresponsabilità senza informazione.

Le chiese delle origini, come sono descritte negli Atti degli Apostoli, vengono tuttora considerate un modello permanente. Il problema dell’accoglienza dei pagani, a prescindere dalla Legge di Mosè, è stato il problema teorico-pratico che più ha scosso quelle comunità. Così in vari luoghi e intorno a forti leaders (Pietro, Paolo, Barnaba, Giacomo) si accese un contrasto, che non si poté affrontare senza una congrua informazione.

“Appena arrivati, [Paolo e Barnaba] riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, si alzarono affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè». Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: «Fratelli,… perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro». Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quali grandi segni e prodigi Dio aveva compiuto tra le nazioni per mezzo loro. Quando essi ebbero finito di parlare, Giacomo prese la parola e disse: «Fratelli, ascoltate: Simone ha riferito… Per questo io ritengo che …” (Atti, 14, 27 -15,18)

Alla fine, basandosi sui fatti riferiti e i principi ricavati dalla bibbia, si giunse a una decisione, di cui furono debitamente informate le comunità periferiche.

Ho avuto occasione di leggere distesamente le notizie fornite dalla diocesi di Carpi tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo passato. Si davano sempre notizie positive, plauso ai responsabili e si teneva alta l’immagine. I problemi nella loro dimensione reale ed eventuali dissensi erano ignorati. Lettere alla pagina diocesana non comparivano.

C’è stata una sostanziale risalita all’altezza dei tempi ? Qual è la misura del riferire, ascoltare, discutere? Sono domande che ogni tanto è giusto fare. La risposta non è semplice, ma qualche aspettativa si può esprimere.

L’ultimo “annuario diocesano” risale al 2016 e solo in parte è supplito dal sito internet, benché i movimenti di personale siano stati intensi.

Manca un resoconto economico della diocesi dai tempi di mons. Staffieri. Abbiamo avuto recentemente un’informazione ancora incompleta, nonostante la buona volontà impiegata ultimamente. Sul bilancio del “sostentamento del clero”, cioè sui modesti stipendi dei preti e del vescovo si potrebbe già dare un’informazione completa.

Si sono realizzate alcune belle attività, come il “laboratorio teologico”. Sarebbe utile un’analisi oltre la cronaca.

Il declino della partecipazione dei battezzati alle attività della chiesa è un problema che si dibatte in Europa e in Italia da molti anni. Ma si stenterebbe a trovarne tracce attendibili su “Notizie”. L’ultima rilevazione sommaria risale al 2002. E’ vero che il “gregge è smarrito”? Perché? Sarebbe bello sentire il parere degli interessati, magari con lettere a Notizie. Se ne sarà parlato nelle riunioni sinodali, ma l’eco è stata flebile.

Anche qualche panoramica di come va la liturgia, l’organizzazione pastorale, l’annuncio del vangelo sarebbe molto interessante.

Alla fine: sarebbero contenti di noi i nostri antichi fratelli di Gerusalemme?

Carlo Truzzi