Senza fretta, senza nostalgie

senza fretta senza nostalgia

Ragionando di fusione delle due diocesi

Tranquilli! Non abbiamo alcuna fretta che la Santa Sede proceda ad unificare le diocesi di Modena e Carpi. Solo siamo convinti che non aver nominato un vescovo apposito per la nostra diocesi, ma averla legata alla consorella sotto il governo di un unico pastore, dopo un anno e mezzo di ponderazione, abbia un significato inequivocabile E’ un’eresia o un legittimo parere?

Sulla base di questa convinzione riteniamo fuori luogo rimpiangere nostalgiche “indipendenze”, ma necessario sostenere con lucida consapevolezza tutti i passi che mons. Castellucci  sta guidando verso un traguardo, che non indebolirà in nessun modo la tensione pastorale della nostra Chiesa. Questa capacità infatti non dipende certo dalla presenza nel restaurato “palazzo” di un vescovo tutto per noi. Se valesse il criterio della “vicinanza” per garantire il fervore religioso e missionario di una Chiesa locale, papa Francesco sbaglierebbe di grosso a insistere perché si riduca il numero eccessivo delle diocesi italiane.

Ed è questo il punto. Chi ci rimbrotta in una lettera a Notizie in realtà ha un altro bersaglio: la strada scelta da Bergoglio, definita senza mezzi termini “affrettata”, “non condivisa” con il Popolo di Dio, “clericale”, contraddittoria per certe altre nomine, e addirittura poco rispettosa della “dignità” della nostra “Chiesa locale, incerta e povera”.

Per farsi perdonare cambia tono rivolgendo un tardivo ringraziamento al “Santo Padre che, attraverso  l’azione dello Spirito” ha nominato vescovo di Carpi la stessa persona (guarda un po’!) che guida l’arcidiocesi di Modena.

Ci permettiamo a questo punto di domandare: stanti le difficoltà, le ristrettezze e i problemi delle due realtà,  è ragionevole conservare in eterno “due diocesi distinte”, con indiscutibili doppioni, sovrapposizioni, e conseguente uso distorto delle risorse  umane e materiali? Non è più lungimirante utilizzare questo tempo intermedio per affrontare in ottica sempre più unitaria e sinodale le sfide pastorali che ci sono davanti? 

Ogni anno siamo invitati a pregare ecumenicamente perché i seguaci di Cristo siano sempre più “perfetti nell’unità”. E poi ci attardiamo all’ombra del nostro singolo campanile.

Prezioso è lo spazio che il settimanale diocesano mette a disposizione dei lettori per esprimere le loro legittime e a volte diverse opinioni sulla vita ecclesiale. E’ quindi auspicabile che esso non sia inteso come arena di polemiche, ma rappresenti l’opportunità di un confronto aperto e sereno, una modalità concreta di quel “camminare insieme“, cui il Papa e don Erio ci esortano ogni giorno.

SCINTILLA