Non di solo Museo

Non di solo museo

Abbiamo di recente salutato con grande interesse la solenne riapertura del Museo Diocesano nella restaurata chiesa di S.Ignazio, e di questo esito si deve essere grati all’impegno del nostro Vescovo. L’evento ben si inserisce nell’iniziativa promossa in questi giorni dal competente Ufficio nazionale della Cei “Aperti al MAB”, dove la sigla sta per Musei, Archivi e Biblioteche di enti ecclesiastici che in Italia costituiscono un prezioso patrimonio culturale, robusto di 1684 entità.

Al proposito la Cei sollecita ogni diocesi a costruire una feconda integrazione fra Biblioteca, Archivio e Museo così da rappresentare per la realtà sociale del territorio una risorsa preziosa, utilizzando anche le risorse derivanti dall8x1000.

In rapporto a questa tematica è opportuno sottolineare due aspetti. In primo luogo è indispensabile superare la mera logica “conservativa”, pur indispensabile, con l’avvio di processi concreti e non episodici, atti a “promuovere” l’ effettiva fruizione di tali beni non solo da parte degli studiosi, ma dai fedeli e dai cittadini tutti. L’arte e le testimonianze storiche della vita religiosa rappresentano, fra l’altro, piste non secondarie della proposta pastorale di una comunità cattolica. Si tratta dunque non solo di garantire orari di apertura adeguati di tali strutture, ma soprattutto di attivare iniziative che divulghino realmente il valore di questo patrimonio.

V’è poi una seconda esigenza su cui riflettere. In questi anni la nostra diocesi, pur fra le difficoltà provocate dal terremoto,non ha mancato di curare significativi eventi artistici e musicali. Ma la dimensione “culturale” della pastorale non può limitarsi a questi pur importanti ambiti. In un tempo in cui la domanda religiosa sembra affievolirsi nel prevalere di un’ottica esclusivamente tecno-scientifica, con inquietanti risvolti anche sul piano antropologico (si disserta di post-umano o di trans-umano), è lungimirante trascurare la riflessione sociologica, filosofica e teologica?

Si tratta allora di programmare con sistematicità un confronto aperto su tali tematiche, utilizzando prioritariamente le indicazioni fondamentali del magistero del Papa. Comprendere, con sempre più partecipato discernimento comunitario, la temperie culturale di questo cambiamento d’epoca è preliminare ad ogni riflessione sull’oggi e sul domani, sulle difficoltà e le speranze della nostra Chiesa, diocesana e universale. 

La cerimonia solenne della riapertura di S.Ignazio non può che essere perciò solo un positivo punto di partenza.

Pier Giuseppe Levoni