Nel tempo – Abitare la relazione

Per poter crescere

Uno sprazzo di vita e di scuola, ai tempi della pandemia. Questo il testo a seguire. Racconto interlocutorio, per sbirciare oltre il presente, quando, dopo un anno, sembra esser tornati al capolinea. Ma i due fratelli e la sorella, con gli insegnanti, sembrano non demordere: continuano la loro tessitura di crescita.

Due fratelli con la sorella (sorellina, per loro) se ne stanno in casa.

“Quisque princeps in regno suo est imperator.” Sentenzia Marco dalla stanza che condivide con il fratello Acc …! … Cioè? Chiede Sauro.

“Cioè: io comando a casa mia!” Spiega Marco concretizzando, secondo lui, nel presente quel che sta studiando nel passato. L’impero, il Sacro romano impero e le rivendicazioni dei sovrani delle nazioni, ai tempi della riforma protestante. Poi considera: “Mah, si, forse…Comando io? Adesso c’è la pandemia….”. Le sue granitiche certezze si stanno slabbrando e vaga, a voce alta, coi suoi pensieri: “La Unione Europea, manco un vaccino riesce a procurare, ma essere europei è bello: siamo una cosa nuova, nel mondo. Tante nazioni connesse e dialoganti. 

Speriamo duri. Solidarietà? Almeno non più guerre”.

“Quisqueprin…? Ed io mi annoio…Ora: vita grama!…Prima del Covid ero sempre a scuola, partecipavo a tutto quel che potevo, anche di pomeriggio. Ora, questa “protesi” – dice Sauro agitando lo smartphone – aiuta. Meno male che c’è, ma non mi basta: voglio gente in carne ed ossa. Almeno ogni tanto. Puoi cogliere una persona in collegamento, poi devi averla di fronte, accanto: il corpo, la faccia, gli occhi….”

A scuola, Marco, Sauro e Cecilia, la sorellina, ci vanno al 50%. Marco è in quarta liceo. Sauro in terza, Cecilia in prima, entrambi al professionale. Tre giorni in presenza, tre in DAD, la didattica a distanza, collegati da casa. 

Il primo ha ripreso la presenza da poco più di un mese. Il fratello, al professionale, non ha mai interrotto la presenza a scuola. Prima del 50%, andava due volte la settimana per le attività laboratoriali.

“ Questa mattina – si inserisce Cecilia – nella mia classe,  abbiamo fatto il Primo approccio al singolo nel gruppo classe. Dialogando con il prof  abbiamo interagito scrivendo su un foglio tante risposte a domande curiose:

Come va in classe? /La cosa più importante nella vita/ La cosa più bella che faccio ogni giorno/ La meno bella/

Sono triste se…..e tante altre. Ci ha detto il prof che potremo andare da lui, nel tempo, fino alla quinta, per monitorare gli sviluppi, le nuove risposte: la nostra crescita.”

“Si,  io ci sono andato – interviene Sauro – ho risposto alle stesse domande di quando ero in prima, poi in seconda

ed oggi, in terza. Ho riflettuto e parlato con il prof,. E’ stato come guardarsi allo specchio: vedere dove eri prima, dove sei adesso, dove potrai andare…Poi il prof mi ha indicato due riflessioni scritte: Una su Famiglia e amici, da me colte come le “cose” più importanti nella vita sia in prima che in terza [in seconda avevo scritto: le ragazze].

La seconda riflessione sarà sulla mia esperienza nella pandemia, da febbraio 2020, ad oggi.

Ora, sulla prima proposta, dovrò sviluppare una traccia di riflessione, poi tornerò da lui. A seguire sarà il momento  dell’insegnante di Italiano che correggerà e mi assegnerà un voto. Successivamente potrà essere pubblicato. Stiamo infatti facendo un lavoro in città, fra scuole e ragazzi, sulla condizione di adolescenti e giovani”.

Raffaele Facci