Pensiero per rinnovare
Si deve accogliere con soddisfazione la ripresa della riflessione e della formazione “alta” che si vive oggi nella nostra comunità ecclesiale con l’avvio in questi giorni del “Laboratorio Realino”, erede della tradizionale Scuola Teologica Diocesana, fondata trent’anni fa, ma progressivamente entrata in crisi. Siamo infatti di fronte, all’attivazione non solo di “ corsi” fondamentali (Scrittura, prassi cristiana teologia sistematica…), ma anche di veri e propri “seminari”, una formula innovativa sul piano dei contenuti e del metodo di lavoro, basata sul dialogo e il confronto in merito a tematiche teologiche attuali, sulla scorta dei documenti del Magistero. Uno spazio, questo, perciò auspicabilmente “aperto”, pena l’incoerenza.
Si torna così finalmente a “pensare”, come ha sottolineato Brunetto Salvarani, ad impegnarsi nello studio, nell’analisi, nell’approfondimento dell’attuale situazione della Chiesa, anche a livello locale, sperabilmente senza tacere eventuali criticità, anzi partendo proprio da esse. L’iniziativa corrisponde dunque ad un’esigenza di sostenere “culturalmente” l’impegno pastorale, percorrendo un cammino necessario alla vita ecclesiale, in carenza del quale ogni problema rischia di restare irrisolto e ogni scelta di scadere nel ripetitivo e sterile “si è sempre fatto così”.
Si prende atto, come ci ha ricordato il vescovo Erio, che anche in questa Italia di oggi il cristianesimo è una “minoranza”, e che non si può reagire a tale situazione né con l’aggressività dello scontro con il clima dominante, né con la rinuncia a testimoniare i propri valori, senza timidezza e remissività. Benedetto XVI ha indicato in proposito la via della “creatività”. Ma tale atteggiamento non può prescindere, oltre che da un’ispirazione profondamente evangelica, da una capacità di dialogo “intellettuale” che sappia incontrare e confrontarsi con tutti. Un dialogo necessariamente interculturale ed interreligioso.
L’importante è che l’impegno “teorico” produca stimoli e concreta operatività nella pastorale. Gli spazi e le risorse non mancano: dal settimanale “Notizie”, che può garantire ampiezza e continuità al confronto sulle varie tematiche, al sito web e alla pagina FB, al Museo, alla Biblioteca del Seminario e alle Sale di Comunità. Si tratta di sostenere e promuovere quella “svolta missionaria”che invoca papa Francesco, preparando al contempo le condizioni perché essa possa realizzarsi: una sistematica formazione delle persone e la “creativa” sperimentazione di strutture e modalità pastorali. Un nuovo “stile” di evangelizzazione, sostenibile solo attraverso il riconoscimento dei diversi carismi, e dei rispettivi ruoli, nella “corresponsabilità” all’interno della dinamica ecclesiale.
Questo il senso pieno di un’iniziativa culturale che si è scelto di intitolare “laboratorio”.
Pier Giuseppe Levoni