Un mesetto fa, apprezzando le novità cresciute in diocesi grazie ai nuovi vertici (provvisori?), abbiamo sottolineato la negatività del permanere in un limbo, che vieta di andar oltre la pur più volonterosa buona gestione dei problemi vecchi e nuovi. Ci troviamo perciò in consonanza con i contenuti dalla relazione che il Vicario Generale ora ha redatto per Notizie.
Nel dettagliato testo si elencano infatti le iniziative adottate nel segno della sinodalità e l’impegno per far fronte ai gravi problemi posti anche alla comunità ecclesiale dalla pandemia. Ma il disagio suona evidente nella parte finale, ove si chiede di pregare in queste settimane d’estate “…anche perché la grande Chiesa, Papa Francesco in primis e i suoi collaboratori prendano le decisioni evangeliche più forti, per intenderci quelle volute dal Signore, a proposito dell’assetto ecclesiastico del nostro territorio”.
Fusione o no, questo resta il dilemma. Ora è significativo che, mentre a livello episcopale, anche regionale, sono partite esplicite istanze in favore dell’arrivo a Carpi di un nuovo Pastore, in questa raccomandazione si lasci “ aperto” il discorso, confidando che sia il Signore ad ispirare la decisione più opportuna per il bene della Diocesi. Don Gildo accoglie in tal modo coerentemente l’appello di papa Francesco nella Evangelii Gaudium a non condizionare la pastorale prevalentemente con la meno impegnativa logica del “si è sempre fatto così”.
In attesa della decisione “evangelicamente più forte”, certe rilevanti problematiche ormai annose restano irrisolte. Fra queste, non ultima per importanza, la situazione del settimanale diocesano, da oltre 12 mesi senza “direttore”, dopo la personale gestione del discusso don Caccia. Infatti l’attuale giuridicamente “responsabile” vive altrove e nulla sa della realtà carpigiana.
In questo procedere volonteroso, ma chiaramente”senza pilota”, il settimanale dedica spazio quasi esclusivamente alla pur necessaria cronaca della realtà ecclesiale e degli eventi sociali locali, secondo uno schema piuttosto datato e non privo di concessioni ad argomenti “tecnici” o a curiosità spicciole. Raro il ricorso alla formula forum e pressoché nullo l’impegno per coinvolgere davvero i lettori, magari anche mediante telesondaggi.
Ne è riprova clamorosa un recente “caso”. Con la formula di due “lettere” al giornale Scintilla ha posto il problema di una più matura valutazione del sacrificio di un parroco-martire come don Francesco Venturelli, auspicando che la Diocesi avvii l’iter per la sua beatificazione, nel 75° della morte. Vi pare notizia di poco conto? Ebbene sul settimanale nessun commento e rilievo grafico ridotto all’essenziale.
Anche per questo, urge uscire dal limbo.
Scintilla