Fratelli … e sorelle

Fratelli ... e Sorelle

L’ultimo modulo del Laboratorio teologico San Bernardino Realino, “ Nel popolo di Dio: quale protagonismo per le donne”, è stato condotto da tre teologhe appartenenti al Coordinamento delle teologhe italiane, che hanno approfondito il tema da diversi punti di vista. Ha registrato un significativo numero di iscrizioni, di cui 27 donne e 11 uomini, si è svolto on-line, con adeguato spazio per il dibattito e il confronto. 

A cominciare dai racconti evangelici, Marinella Perroni ha sottolineato il discepolato di Gesù rivolto a tutti, ha indagato il rapporto con le donne, confermato dalla loro presenza ai piedi della Croce. Cristina Simonelli ha invece illustrato la presenza delle donne nei primi secoli del Cristianesimo con documenti che riportano riti di ordinazione di diacone, la loro conduzione di comunità, come quella dell’Aventino guidata da Marcella, il sodalizio e la collaborazione di San Girolamo con Paola, che lo seguì a Betlemme.  Su tempi più recenti si è soffermata Serena Noceti, sottolineando i cambiamenti avvenuti con il Concilio a cui furono ammesse 23 donne, 13 laiche e 10 religiose, che non avevano il diritto di intervenire in assemblea. Nonostante ciò i documenti conciliari hanno riconosciuto una nuova soggettualità dei credenti, secondo la quale laici e laiche sono portatori e portatrici di un carisma e quindi di un loro ruolo,  Gaudium et Spes (n. 29, 60) . 

Dopo il Concilio le donne entrano nelle Facoltà teologiche,  con una preparazione adeguata, possono intervenire con parole competenti e autorevoli ed accedere all’insegnamento nelle stesse  facoltà frequentate dai seminaristi o dai dottorandi e dottorande. Attraverso il loro coordinamento hanno promosso seminari e pubblicato, spesso in collaborazione con teologi, testi di aggiornamento come Le donne e la riforma della Chiesa; recentemente hanno inviato con altre associazioni un contributo al Sinodo, dove hanno affrontato temi centrali, come autorità, potere e comunione: “ Generalmente quando si parla di autorità emerge solo l’aspetto del potere, del controllo, del giudizio. Invece esercitare il potere significa autorizzare, abilitare, riconoscere, dare fiducia e far nascere qualcosa”, ancora “La mancanza di una leadership femminile non è un problema delle donne, piuttosto determina una minore autorevolezza della Chiesa tutta e una debolezza dell’attuale assetto dei poteri”.    

 Interessanti le coincidenze con la sintesi dei Gruppi sinodali della diocesi di Carpi, pubblicata quasi contemporaneamente su Notizie, in cui non si possono non riscontrare interessanti analogie, convergenze, criticità a cominciare dal rapporto laici-sacerdoti, dove si afferma la necessità “di una nuova forma di responsabilità nella gestione della parrocchia…la sensazione che, in molti casi, ci si avvalga dei laici solo in termini funzionali”, con la denuncia di un eccesso di clericalismo. Sulla presenza delle donne, i contributi dei gruppi mettono a fuoco anche il valore educativo della “doppia presenza” che può essere determinante ai fini di un superamento del maschilismo e patriarcato che si respira nella Chiesa. E’ anche accertato che le donne nella Chiesa rappresentano una maggioranza, non adeguatamente riconosciuta e ancora “Il disagio non appare solo come una questione di mero potere ,..  deriva dalla consapevolezza di non poter dare il proprio contributo specifico in ogni ambito e a tutti i livelli..”.

 In sostanza c’è un’evidente femminilizzazione nella catechesi dell’iniziazione cristiana, nelle Caritas, nelle attività rivolte agli anziani, ma scarseggiano le donne con responsabilità a livello diocesano. L’istituzione di percorsi per accedere ai ministeri del lettorato e accolitato potrà elevare il livello della loro presenza?   Ricordiamoci inoltre che la trasmissione della fede spesso avviene attraverso le donne:  una madre, una zia, una nonna…, anche Papa Francesco cita spesso la nonna. Si potrebbe continuare analizzando il linguaggio, anche quello della liturgia, per ora ci accontentiamo di “… fratelli e sorelle… “.

Gabriella Contini