Educare oggi

Ormai da anni l’educazione viene vista come una vera e propria emergenza, a fronte di una società sempre più individualistica che non sollecita valori autentici nella crescita delle persone.
Affrontare allora con consapevolezza il tema dell’educazione è stato visto come una vera e propria sfida. L’Enciclica Evangelii Gaudium esplicita alcuni aspetti che caratterizzano l’attuale società: l’indifferenza relativista, l’individualismo postmoderno assieme ad una cultura dominante prevalentemente volta all’esteriorità.

Uno degli effetti più vistosi dei cambiamenti in atto è la crisi della famiglia: il numero dei componenti si è abbassato notevolmente, mentre la figura del padre ha perso l’autorità che la caratterizzava un tempo. La 3° Conferenza Nazionale sulla Famiglia* svoltasi a Roma a fine settembre 2017, ha ribadito l’importanza del ruolo della famiglia che non va considerata come mera destinataria di servizi ed interventi, ma come soggetto attivo delle politiche pubbliche. Rimane fondamentale la sua funzione di socializzazione primaria oltre a quello di stabilizzazione delle personalità adulte. Educare significa creare un’alleanza riconoscendo i bambini come persone, senza cercare illusorie complicità.

La funzione educativa si esplica nell’accompagnare i figli nella scoperta delle loro potenzialità, sostenendoli all’interno della cultura sociale in cui si sviluppa.

Troppo spesso invece si assiste alla mera “cura” dei figli esasperando la richiesta di prestazioni da un lato e l’iperprotettività dall’altro, a scapito di una crescita che persegua responsabilità e autonomia.

Quanto alla scuola, intesa come istituzione preposta all’educazione e all’istruzione, essa mostra di essere in difficoltà a reggere all’impatto con un sapere che sembra poter fare a meno del pensiero critico, oggi invece più che mai necessario. La scuola inoltre è stata sottoposta a numerose riforme che mentre le hanno sottratto risorse, ne hanno in parte sfigurato la fisionomia, contribuendo a indebolirne l’immagine.

In questo quadro i rapporti tra scuola e famiglia oggi si presentano frammentati e in qualche caso deteriorati. Frammentati perché gli insegnanti si trovano di fronte a una pluralità di modelli educativi famigliari di difficile conciliazione; deteriorati perché a volte i genitori difendono ad oltranza il narcisismo dei figli. Questi, per altro sembrano invocare, pur con “passioni tiepide”, l’esistenza di adulti capaci di offrire loro testimonianze credibili.

Emerge in questo quadro la necessità che la scuola e la famiglia si riconoscano reciprocamente, stabilendo patti di corresponsabilità.

In ogni caso lo sguardo va allargato all’intera società, nella quale gli osservatori più attenti segnalano da tempo che la felicità promessa da materialismo e consumismo hanno invece riservato orizzonti spenti e privi di prospettive.

Renzo Gherardi

*Organizzata dal Dipartimento per le Politiche della famiglia del Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia.