A settembre pronto il motore della nuova diocesi
Nel corso della riunione dei due Consigli Pastorali Diocesani del 10 maggio è stato comunicato l’organigramma della futura unica entità ecclesiale Modena-Carpi. Scaturisce dalla consultazione dei diversi Consigli (Consultori, Presbiterali, Pastorali), nonché dall’Assemblea dei direttori e dei collaboratori degli attuali specifici organi di gestione delle diverse attività. Cioè dagli addetti ai lavori, più che dalla vera e propria base. Forse era inevitabile. Certo suona bene ipotizzare all’inizio il coinvolgimento di tutti i battezzati, ma la logica delle procedure e la complessità della materia impongono poi in itinere realisticamente tutt’altri comportamenti.
Ma vediamo cosa cambia rispetto, per esempio, al quadro delineato, per la nostra realtà in scadenza, dall’ “Annuario Diocesano 2023”. Balza agli occhi anzitutto la svolta terminologica, che, nelle intenzioni, vuole significare molto: gli UFFICI, dove si attende, al chiuso, che arrivino potenziali utenti, diventano SERVIZI, dove ci si attiva, in proiezione esterna, per promuovere e sostenere le iniziative e le attività sul territorio.
Dunque dalla logica burocratica a quella missionaria, secondo il fascinoso, quanto interpretabile a piacere, anelito ad una Chiesa locale in uscita. A ben vedere, già in passato le gli UFFICI lavoravano non certo per sé stessi, ma il sigillo della novità verbale punta a stimolare un rinnovato dinamismo mentale degli operatori. Sigle a parte, conteranno in realtà chiarezza di obbiettivi, volontà di verifica, generosità e capacità degli interpreti.
L’ Annuario carpigiano-mirandolese citato prevedeva quattro Vicari Episcopali di settore (Vita Consacrata, Amministrazione, Pastorale/Evangelizzazione/Catechesi, Carità /Fragilità). In futuro si prefigura invece un unico Vicario Episcopale per la Pastorale, con il compito di coordinare due maxi-aree: ambito ANNUNCIO (Catechesi e Formazione Integrale) e ambito PROSSIMITA’ (Carità, Azione Sociale e Promozione Umana). La novità sostanziale di questa razionalizzazione è duplice: da un lato, questa figura apicale acquista un ruolo speciale, data la vasta ed ecclesialmente strategica attività cui deve sovrintendere; dall’altro si prevede che, in tale delicato ruolo, sia COADIUVATO da due DELEGATI LAICI, per ciascun ambito di competenza.
Come interpretare tale scelta? In primo luogo l’unico VICARIO EPISCOPALE PER LA PASTORALE, di fatto, assieme ed in collaborazione con il VESCOVO e il VICARIO GENERALE, costituirà il governo formativo/samaritano della struttura diocesana. Che lo affianchino due LAICI, con ben definito compito di coordinamento di ciascuno dei due settori previsti, rappresenta un non trascurabile post-clericale segno dei tempi.
Per l’AREA TECNICO-AMMINISTRATIVA/ SERVIZI GENERALI/CANCELLERIA la nuova diocesi riprodurrà sostanzialmente gli effetti particolari dell’unificazione/sommatoria di quanto già esiste nelle due diocesi, per altro in parte da tempo realizzati. In proposito è da notare che la collocazione dell’Ufficio Scuola fra i servizi generali, ne riduce la finalità alla pura e semplice gestione tecnico-giuridica dei docenti di religione, giacché è previsto che i temi scuola-università rientrino nel “servizio di pastorale dell’adolescenza e giovanile”.
Un RESPONSABILE sarà individuato per ciascun servizio pastorale, amministrativo, generale e di cancelleria. Le nomine, scrive Notizie, “dovranno avvenire entro l’estate per far in modo che la partenza di settembre possa essere già effettivamente operativa”. Negli stessi tempi sarà formalizzata pure “l’organizzazione territoriale, cioè i vicariati”, secondo lo schema già reso noto, per cui Carpi sarà il capoluogo del VICARIATO NORD-SINISTRA SECCHIA (Carpi-Novi-Rolo-Soliera-Campogalliano).
Dunque in pratica la FUSIONE sarà in atto a inizio autunno, e mancherà solo la sanzione ufficiale da parte della Santa Sede, in risposta, secondo la prassi, alla richiesta formaleche don Erio invierà a Roma.
Resta ignoto, a tutt’oggi, il futuro del nostro benemerito settimanale diocesano, con il relativo editore “Arbor Carpensis Srl”. Inoltre dovranno essere sciolti con chiarezza alcuni nodi circa i rapporti tra diverse entità propriamente carpigiane (Effatà, Fides et Labor, ACEG,ecc,) e gli organi centrali di governo, data la presenza di un VICARIO territoriale, il cui ambito di autorità/responsabilità va ben definito ed opportunamente spiegato, onde evitare incerte competenze e spiacevoli incomprensioni.
L’obbligato adeguamento, dall’attuale ottica diocesana a quella semplicemente vicariale, di importanti unità operative (Caritas, Centro Missionario, Comunicazioni Sociali e altro), dovrebbe contemplare soluzioni comunque capaci di non ridimensionare, oltre una certa misura, l’attuale loro positiva ricaduta pastorale sulla nuova porzione del gregge di pertinenza.
Pier Giuseppe Levoni