Che rispondi, popolo di Dio in Carpi ?

Sinodo 2021-2023

“Come questo camminare insieme si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro camminare insieme?” Sono queste le domande di fondo cui anche la nostra diocesi è chiamata a dare  risposta a partire dal prossimo 17 ottobre.

Si avvia così quel percorso sinodale pluriennale che invita fedeli, parrocchie, gruppi e associazioni, organismi collegiali diocesani a riflettere sullo stato e sulle prospettive del camminare insieme della comunità ecclesiale. In concreto si suggerisce di partire dalle “esperienze” (prassi, comportamenti, atteggiamenti, metodiche pastorali, iniziative, ecc.) che, nel vissuto quotidiano, hanno contraddetto o esaltato uno stile, una mentalità aperta alle esigenze della comunione, della collaborazione, della corresponsabilità.

L’analisi e il confronto franco su tali “esperienze” possono favorire una più ampia comprensione delle difficoltà come pure dei vantaggi che il camminare insieme ha provocato, e quindi suscitare intuizioni positive in vista dei passi da compiere, dei cambiamenti da affrontare per progredire in questa prospettiva.

Il “Documento preparatorio”, ossia la guida pratica per lo svolgimento del percorso sinodale, propone anche dieci tematiche particolari come possibili aree da indagare, tenendo conto della specifica realtà di ogni singola Chiesa locale. E’ quindi indispensabile che in ogni ambito si possa disporre largamente di questi materiali per agevolare l’attività di ascolto, di riflessione e di proposta.

Come si vede anche da questi brevi note, l’impegno ideale ed organizzativo per compiere tale percorso nell’arco di alcuni mesi appare rilevante e si andrà sommando alle consuete attività di organismi di partecipazione parrocchiali e diocesani, di gruppi ed associazioni. Non sarà facile andare oltre il meritorio “fare” quotidiano, che non potrà essere trascurato, per “pensare” e dialogare.

Grande è quindi il rischio che si finisca per sottovalutare il problema, svolgendo frettolosamente e con superficialità il compito assegnato, o peggio si passi oltre, delegando l’onere ad altre istanze . Si frustrerebbe in tal modo l’obiettivo primario della consultazione, cioè la maturazione di una  più feconda sensibilità  allo stile sinodale nella consapevolezza del Popolo di Dio. E’ questa infatti  la condizione imprescindibile affinché il Sinodo ed ogni prospettiva di riforma della Chiesa possa partire “dal basso”, come indica papa Francesco.

Più in generale, al di là  della specifica tematica sinodale,  la necessità di un più continuo e sostanzioso impegno “culturale” della comunità ecclesiale appare indispensabile di fronte al “cambio d’epoca” cui stiamo assistendo, con le criticità sempre più evidenti che il Cristianesimo  incontra nell’Occidente secolarizzato.  I recenti saggi “La Chiesa brucia” e “Il gregge smarrito” hanno ulteriormente sottolineato la necessità di  non attardarsi sulla conservazione nostalgica di strutture e metodiche pastorali non più consone alla realtà attuale, non più sostenibili, ad esempio, con le risorse umane e materiali  di una parrocchia o di una diocesi. Solo in tal modo, ascoltando ma poi assumendo le necessarie decisioni, si potrà essere   artefici e non vittime del cambiamento.

Pier Giuseppe Levoni