“Il vescovo Francesco, servo dei servi di Dio al venerabile fratello Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, finora amministratore apostolico di Carpi, nominato vescovo di entrambe le diocesi unite nella persona del vescovo, salute e benedizione apostolica. ‘Seduti a poppa della chiesa dopo aver ricevuto l’ufficio dell’episcopato, guidiamo la nave contro i flutti, tenendo stretto il timone della fede, al duplice scopo che non possano turbarci le pericolose tempeste di questo mondo…e che riempiamo il grembo della nostra mente, raccogliendo l’acqua di Cristo, sicchè la nostra terra si imbeva e si nutra di sorgenti domestiche attraverso la lettura e la comprensione’ [delle scritture sacre] (cfr. s. Ambrogio di Milano, Epistola 2,1;4-5). Noi dobbiamo soprattutto attivarci per compiere i nostri doveri nella costruzione della pace e nella carità, spinti dal solo desiderio di servire il popolo e di compiere la missione pastorale della chiesa. Con dilezione paterna vogliamo che questi intenti siano diretti alle necessità spirituali del gregge di Carpi, che al presente manca di un suo pastore e responsabile della chiesa, dopo la rinuncia del venerabile fratello Francesco Cavina. Pertanto, dopo aver udito il consiglio della Congregazione dei vescovi, nella pienezza della nostra autorità apostolica, dopo aver valutato le tue fatiche di pastore sostenute ad oggi e la tua conoscenza speciale delle circostanze e delle necessità dei luoghi, ti insediamo come vescovo di Carpi, dandoti i diritti dovuti e imponendoti i rispettivi obblighi. Pertanto, secondo i consigli della predetta Congregazione, uniamo tra loro nella persona del vescovo le chiese di Modena-Nonantola e Carpi, stabilendo che tu sia per entrambe le diocesi ‘unico e medesimo vescovo.
Vogliamo che tu illustri questo nostro decreto al clero e al popolo della comunità ecclesiale di Carpi. Esortiamo la stessa, che già sperimenta le tue doti e la tua competenza, ad accoglierti e a riconoscerti come maestro spirituale. Il Signore ti conceda sempre, venerabile fratello, una predicazione molto nitida, affinché, parlando dei comportamenti, tu trasmetta gradevolezza agli orecchi della gente, sicché volentieri seguano dove li conduci secondo il cuore id Cisto. Data: Roma, Laterano,7 dicembre, memoria di sant’Ambrogio vescovo e dottore della chiesa, 2020, anno VIII del nostro pontificato.”
Pubblico per la prima volta il testo integrale in una mia traduzione. Dice quanto stabilito dal papa per la nostra diocesi. E’ la base per ogni discussione.
Viene citata una lettera di sant’Ambrogio (+397) al nuovo vescovo di Vicohabentia, cittadina situata tra Bologna e Ferrara. Il vescovo milanese insiste sul compito della predicazione , basata sulla Scrittura. La lettera ambrosiana è molto nota, anche perché si legge nella Liturgia delle ore, recitata quotidianamente dal clero. Si attaglia però al vescovo Erio per due motivi: la terra natale di Erio, che è la Romagna, e la sua bella qualità di predicazione. L’originale ambrosiano viene inserito a pezzetti in citazione diretta e nelle ultime righe (corsivo nostro).
L’unione delle due diocesi è incondizionata e illimitata. Non esplicita direttive particolari. Lascia pertanto aperte due letture: unione temporanea in vista di un ripristino o unione in vista di una fusione. In ogni caso ci troviamo in un segmento di necessaria cooperazione. Mi sembra somigliare a una convivenza di due fidanzati che può terminare in un matrimonio o in una separazione. Come andrà a finire? Opterei per un matrimonio. Ma c’è una carica sufficiente? Ora? Ci sarà in futuro?
Carlo Truzzi