Il 31 luglio, dopo un percorso di malattia non leggero, è morto a La Spezia mons. Bassano Staffieri. Era stato nostro vescovo dal 1989 al 1999. Trasferito alla diocesi di La Spezia dal 1999 alla fine del 2007, vi ha soggiornato sino alla morte. Era stato molto attivo nella sua diocesi di Lodi. Fu per due anni sottosegretario alla CEI, al fianco del dinamico mons. Camillo Ruini, segretario.
A Carpi successe a mons. Maggiolini (1983- 1989), che lasciava una situazione non ottimale. Una volta nella nuova diocesi confessò: “A Carpi ho imparato a fare il vescovo…”. La sua attenzione si lasciava attirare facilmente da realtà extradiocesane.
Mons. Staffieri, coadiuvato in particolare da mons. Regattieri, potenziò i servizi al centro diocesi, un orientamento che, dopo di lui, ha invertito la rotta. Ha dato un forte impulso alla pastorale familiare, costituendo anche il Consultorio familiare diocesano. Ha aperto in Seminario la “Casa del clero”, come soggiorno e cura dei sacerdoti quiescenti, e “Villa Chierici”, come centro per incontri diocesani a Santa Croce. Aveva avviato un sinodo diocesano poco prima di andare a La Spezia. Mons. Staffieri era di carattere affabile e alla mano. Nella sua figura colpiva una insolita magrezza.
Ai funerali nella cattedrale spezzina hanno partecipato numerosi fedeli e sacerdoti con i vescovi della Liguria, il vescovo di Lodi e quello di Venezia, suo successore. Dei partecipanti di Carpi ho riconosciuto tre laici e un diacono. Noi sacerdoti eravamo in sei, tra cui don Malavasi, pro-vicario generale.
Carlo Truzzi