A che punto è il processo di integrazione dei tanti stranieri che ormai da decenni fanno parte della comunità locale? La presenza degli stranieri a Carpi ha assunto una dimensione importante che le cifre stimano al 14,4% sul totale di 71.814 abitanti: si tratta di 10.318 stranieri residenti a Carpi, senza contare le alcune migliaia che in questi ultimi anni hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
In particolare risultano presenti 2.354 pakistani, 1.241 dalla romeni, 1.225 cinesi, 769 tunisini, 720 marocchini, per citare solo le comunità più numerose (Fonte: Unione Terre d’Argine).
Un importante strumento di integrazione è costituito dalla Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri dell’Unione delle Terre d’Argine, volta a promuovere una cultura dell’accoglienza e delle pari opportunità. Tale Consulta prevede la presenza di rappresentanti di comunità straniere e del presidente dell’Unione Terre d’Argine.
Quanto alle istituzioni scolastiche fin dalla scuola dell’infanzia queste attuano una pratica educativa che si orienta secondo il modello dell’intercultura. Tale modalità prevede la conoscenza delle diverse culture di origine e un arricchimento reciproco, finalizzato a costituire una comunità accogliente e coesa.
Papa Francesco nell’Evangelii gaudium (209-216) ha parlato a questo proposito di “nuove sintesi culturali”.
Ogni istituzione in ogni caso è chiamata a contribuire al processo di integrazione, basti pensare ai Servizi sociali, alla sanità, ai Comuni. Inoltre un diffuso associazionismo interviene con forme più flessibili e meno formalizzate nella stessa direzione fornendo supporti materiali e culturali. Si pensi al progetto Ero straniero che è specificamente rivolto all’alfabetizzazione di adulti stranieri e alla diffusione di un periodico. Il mondo cattolico in particolare, attraverso le parrocchie e un associazionismo ramificato ha supportato il processo di sostegno e di integrazione agli immigrati. Una citazione va fatta inoltre per il mondo del lavoro che contribuisce fattivamente a creare inclusione.
Nonostante i presìdi sommariamente indicati, restano diversi problemi aperti. In alcune scuole dell’infanzia e primarie la presenza di alunni stranieri supera il 50%, mentre in altre è assolutamente marginale. E ciò nonostante da anni il territorio si sia dotato di un Centro unico per le iscrizioni e di un recente Protocollo per una più equa suddivisione degli alunni stranieri.
Un altro problema ha a che fare con la percezione della sicurezza.Alcune recenti ricerche rilevano che anche tra i cattolici la percezione è che i migranti mettano in pericolo la sicurezza e persino l’identità italiana.
Questi sentimenti spesso si accompagnano con quella che Luigi Zoia ha chiamato “la morte del prossimo”. Ne risulta una scelta di vita indirizzata allo star bene da soli, magari accompagnata dalla ricerca di una personalità autoritaria che miracolosamente risolva le paure e i problemi. Si crede di evitare così lo sforzo della comprensione, della vicinanza e della condivisione che su questi come su altri problemi, rendono umano l’uomo.
Renzo Gherardi