Venerabile Albertina. A quando don Venturelli?
Dopo una campagna informativa condotta in diocesi a lungo con tenace impegno, don Carlo Malavasi, aderente al Movimento dei Focolari, ha potuto infine comunicare, tramite Notizie, l’emanazione del Decreto pontificio, in cui: “Si constatano le Virtù teologali, le Virtù cardinali annesse, in modo eroico della Serva di Dio, fedele laica e madre di famiglia”. Si tratta di Albertina Violi Zirondoli, una persona sicuramente meritevole per esemplarità di vita, nota però soltanto ai diocesani più anziani, perché da parecchi decenni lasciò Carpi, trasferendosi presso il centro del predetto Movimento, a Loppiano, in diocesi di Fiesole.
Il figlio Alfredo, membro autorevole di questa importante aggregazione ecclesiale fondata da Chiara Lubich, subito dopo la morte della madre, cominciò a raccogliere suoi scritti e moltissime testimonianze di persone che avevano conosciuto e stimato la “maestra Albertina”, redigendo un’accurata pubblicazione. E’ stata questa la prima fondamentale pietra di un percorso di ricerche e di studi, sostenuto per anni efficacemente dai focolarini, che ha convinto il vescovo di Fiesole ad aprire l’iter, approdato ora al documento della Santa Sede.
Non si può che esprimere la più ampia soddisfazione per questo riconoscimento e lodare la dedizione di quanti hanno caldamente sostenuto la causa. Alcuni di noi hanno personalmente conosciuto in gioventù la signora Albertina, apprezzando il suo impegno ecclesiale e sociale; una delle figure più importanti del laicato locale, che ha annoverato, in quei lontani anni, altre donne di profonda formazione spirituale e di immersione lungimirante nel tessuto diocesano, come l’indimenticabile Romana Zelocchi, la generosa Annamaria Lugli, e più di recente Maria Ghidoni. In parallelo come non ricordare e rivalutare in qualche modo oggi laici, protagonisti eminenti di una feconda stagione del cattolicesimo nostrano, come Germano Rustichelli, poi primo diacono, Antonio Pippo Prandi, e il Presidente diocesano dell’Azione Cattolica Mario Gasparini Casari, troppo prematuramente scomparso?
Comunque, dopo la Venerabile Mamma Nina e il Beato Odoardo Focherini, la nostra diocesi può vantare ora, fra i suoi figli formalmente indicati come esempi ai fedeli, anche la Serva di Dio Albertina Violi Zirondoli. Rendiamo grazie al Signore, come “veramente cosa buona e giusta”.
Ma ci sia consentita una domanda: a questo luminoso trio non sarebbe giusto e doveroso aggiungere, prima o poi, don Francesco Venturelli, ucciso nel gennaio 1946, martire dalla riconosciuta santità sacerdotale? Un prete onorato con il conferimento della Medaglia d’oro al Valor Civile da parte del Presidente della Repubblica e l’intitolazione a Carpi di un Piazzale e di un percorso ciclopedonale.
Certo il Gruppo Scintilla da qualche anno ha sollevato il problema, presentando pure al Vescovo il 15 agosto 2021, in occasione della solenne Messa dell’Assunta, una petizione, sottoscritta da centinaia di persone, per l’apertura dell’iter previsto dalle norme canoniche. Ma questa pubblica richiesta non ha ricevuto alcuna risposta dall’Autorità diocesana.
Abbiamo promosso la redazione di una nuova biografia del parroco di Fossoli, raccolto suoi scritti e proposta ora la posa di un cippo sul luogo in cui don Francesco venne assassinato, la notte in cui decise di uscire per svolgere il suo ministero sacerdotale, malgrado fossero a lui giunti inequivocabili segni premonitori di un possibile agguato.
Siamo però consapevoli di non avere le risorse umane ed economiche di associazioni e movimenti ecclesiali, o di istituti e ordini religiosi, che riescono, con una perseverante iniziativa, a veder riconosciuta ufficialmente la virtù eroica di qualche loro personaggio ritenuto meritevole. Nel caso di don Francesco Venturelli, solo la Diocesi, dopo decenni di incomprensibile oblio, può assumersi l’onere di procedere alla giusta rivalutazione di un suo presbitero-martire, che ha dato la vita per fedeltà alla sua missione pastorale.
In vista dell’ottantesimo della morte, nel gennaio 2026, sarebbe questo un prezioso dono da recare in dote spirituale alla costituenda nuova arcidiocesi Modena-Carpi.
Scintilla