A passi felpati

Verso la nuova diocesi

Verso la nuova diocesi

Continua il cammino verso la nuova diocesi che nascerà dalle ceneri delle diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi. Qualcuno, che è dentro le cose, ipotizza che la meta sarà raggiunta tra un anno o poco più.

Mi sembra che il percorso avrebbe guadagnato con più sinodalità e più popolo di Dio.

La partenza trae origine da una richiesta del papa nel 2014 di diminuire il numero delle diocesi italiane. Anche dopo essere state ridotte a 228 dalle 325 che erano nel 1984, per Francesco erano troppe. Motivi e criteri non furono dettagliati. I vescovi si misero all’opera tranquillamente. Il papa spronava. Pare che non esista “una piattaforma programmatica”, ma si preferisca “intervenire partendo da rinunce e nomine dei vescovi”, stando al quotidiano della CEI (Avvenire del 20.05.2019). Così anche la diocesi di Carpi venne buttata in lizza per essere unita a Modena in persona episcopi dopo le dimissioni improvvise del vescovo F. Cavina. Qualcuno da tempo discuteva alla buona per un sì o un no all’unione delle due diocesi. Ma il Nunzio Apostolico in Italia nel 2023 chiuse l’alternativa senza altre spiegazioni e senza che venisse interpellato il popolo di Dio. Disse al vescovo Erio che “non si torna più indietro” e che i modi e i tempi dell’unione dipendono da noi.

Più che un progetto, si sviluppò così un’opera di coordinamento amministrativo. In un primo tempo è avvenuto un confronto sullo stato di una trentina di uffici e commissioni delle due diocesi. Poi il vescovo nominò tre vicari episcopali per Carpi paralleli ai tre di Modena: don Carlo Bellini per l’attività pastorale, don Riccardo Paltrinieri per i “fragili”, don Flavio Segalina per l’amministrazione. Con i due vicari generali monsignori Giuliano Gazzetti e Ermenegildo Manicardi e i sei vicari episcopali più quello per la vita consacrata (padre Gérard Kongolo Kabasele) il vescovo coordina ora l’azione delle due diocesi. Anche i Consigli Pastorali Diocesani e Presbiterali hanno dedicato una qualche attenzione all’argomento.

Mentre si fa qualcosa ai vertici, poco avviene alla base. Le informazioni scarseggiano e di conseguenza anche la partecipazione e le proposte. Paradossalmente anche da noi il processo sinodale universale e italiano ha toccato sostanzialmente i temi universali e italiani e non quelli dell’unione delle due diocesi.

Alcune decisioni sono già state prese. Ora esiste un solo seminario a Modena e alcuni uffici sono stati unificati. Penso che pochi ne siano a conoscenza. E’ a buon punto la costituzione delle zone pastorali, comprendenti territori con più parrocchie, e da noi denominate Vicariati. Questo passo è richiesto dal ridotto numero dei cattolici “appartenenti”, dal ridotto numero dei preti e dai movimenti di popolazione, che lascia la montagna e le campagne. L’esperimento delle zone pastorali è stato intrapreso cinquant’anni fa da diocesi come Udine e poi via via da molte altre (Piacenza, Parma, Milano, Bologna, Reggio Emilia, ecc.). 

Offriamo qui al riguardo il progetto, ormai consolidato,dei Vicariati della nostra futura diocesi. Riguarda 45 comuni nella provincia di Modena e il comune di Rolo nella provincia di Reggio Emilia. Il Vicariato di Modena aggrega 200.707 abitanti. La Pedemontana comprende 147.782 abitanti. Il Vicariato Nord a sinistra del Secchia, comprendente Carpi, ha 110.833 residenti. Il Vicariato Nord a destra del Secchia ha 106.072 abitanti. Il Vicariato della Montagna ha 59.671 abitanti. Il numero degli abitanti coinvolti si riferisce ai dati dell’anagrafe pubblica, con modesti spostamenti relativamente ai dati parrocchiali. Come è noto, i residui comuni modenesi di Sassuolo (40.996 abitanti) e Castelfranco Emilia (33.364) appartengono rispettivamente alle diocesi di Reggio e Bologna. All’interno dei cinque Vicariati sono previste delle Zone di sinergia di più parrocchie.

Il matrimonio tra le due diocesi s’ha dunque da fare. Speriamo che mentre si svolgono i patti nuziali, nelle due famiglie si risvegli l’attenzione generale dei fedeli. Nei nostri tempi di matrimoni d’amore un’unione, seppur ben “combinata dai capi, potrebbe ben riuscire nel tempo, se avesse una ampia partecipazione sinodale del popolo di Dio. Chiediamo l’aiuto di Dio, anche senza aspettare miracoli.

Carlo Truzzi